Descripción

El espacio para mis consideraciones, ideas,
desahogos, pensamientos, evasiones y
reflexiones...a veces pienso y otras fru-flu.

lunes, 19 de diciembre de 2011

'Sto alla frutta

Sofia Airport, Terminal 1 - 18 Dic. 2011
Questo viaggio alla fine è valso la pena. Magari quattro giorni a Sofia sono stati troppi, magari dieci giorni di ferie di seguito possono sembrare eccessivi ma avevo davvero bisogno di staccare la spina, dimenticarmi di HBD e riscoprire la mia amica Irene.
Quest'anno alla fine ci siamo viste spesso e siamo riuscete a condividere molto insieme. Da quanto mi sono trasferita in Spanga, è la prima volta che accade. Faccio bene a non dubitare di lei, l'affetto che ci unisce ed il legame è davvero forte. Ieri ci siamo regalate un pomeriggio totally well - being, quattro ore di Spa e massaggi, coccole fatte di oli profumi e relax presso il Grand Hotel di Sofia. Dopo la tormenta di neve imprevista ed un pranzo mangiato in macchina, dedicarci qualche ora per noi ci stava tutta!
La notte è stata un fiume in piena di chicchere e confidenze infinite, da parte di entrambe. Le domande e le considerazioni di Irene su Eloy mi hanno davvero mandato in tilt. Strano ma non l'ho neppure sognato la scorsa notte, era tanto che non mi ritrovavo a parlare di lui per così tanto tempo di seguito, anzi, era passato molto tempo da l'ultima volta che ho pensato a lui. Rifletto e cerco di capire il punto di vista di Irene sul comportamento di Eloy ed il mio...Non so cosa pensare. Non riesco ad immaginare più l'Eloy che ho amato follemente, non riesco neppure ad immaginarmelo come amico... Irene dice che per lei tutto è rimasto in sospeso tra noi, forse un tabù o un sacco di polevere nascosta dentro le pagine di un libro o sotto un tappeto. Non so cosa stia passando per la testa di Eloy, sinceramente credo che sia ingiusto anche solo perdere del tempo a domandarmelo. Lui ha semplicemente scelto di non essere, di non esistere nella mia nuova vita e questo è tutto.
Magari mi sbaglio ed è come dice Irene. Non  ho saputo cogliere l'amo che mi ha lanciato mesi fa', magari non ho saputo vederlo, magari non ho voluto interpretarlo. Non lo so. Però rimane il fatto che ho chiuso sotto chiave i ricordi, immagini, situazioni e parole tanto tempo fa' per smettere di stare male. Adesso riesco a respirare senza sentirmi morire dentro, riesco a dormire senza svegliarmi all'improvviso piangendo a causa di un incubo in cui c'era lui. Riesco finalmente a desiderare un corpo che non sia il suo e sognare con altre labbra ed altre mani.
Barcelona T2 (de nuevo) - 18 Dic. 2011
La terminal 1 y 2 del Prat ya me saben a casa :) con tantas veces que he estado este mes por estos pasillos haciendo tiempo, rellenando horas muertas entre una escala y la otra. Bueno "estoy a la fruta"...me siento totalmente emocional esta tarde noche, con una gana infinita de romper a llorar y a abrazar a Marta. Estoy muy contenta del viaje y sobre todo de haber vuelto.
Me emocioné antes al ver la costa de Barcelona aterrizando en el Prat...ha sido una sensación rara, un sentimiento similar al haber finalmente regresado a casa. España hoy es mi casa, es mi segunda patria...es donde de verdad me siento cómoda, donde puedo ser yo misma...donde me siento protegida y a la vez entendida.
Casi lloro hace media hora cuando todo los pasajeros del avión se pusieron a aplaudir al comandante por lo bueno que había sido el vuelo. Se trataba de un gesto muy estúpido pero me pareció tan sencillo y espontáneo que me hizo emocionar. No sé si son los 30 tacos que se acercan ;) o la luna que está creciendo pero hoy me siento llorona y muy sensible.

jueves, 15 de diciembre de 2011

This fucking fog

Sofia, 15-12-11
Di nuovo a Sofia. Forse sarebbe valsa la pena rientrare oggi invece che ieri da Skopje, perchè alla fine c'era ancora un sacco da visitare in questa Makedonia d'altri tempi.
Sono contenta di essermi convinta ad andare, non è poi cosi pericolosa, bisogna solo fare un po' d'attenzione e non farsi mai ingannare dalle apparenze, nè buone nè cattive.
Maledetti pregiudizi  contro popoli sconosciuti, usanze poco comuni e lingue incomprensibili. Di tutta la gente che abbiamo conosciuto in Makedonia, nessuna ha cercato di ingannarci, quindi lo stronzo del tassista di domenica mattina se lo rivedo lo manderei a quel paese, ci sara lui tricky! Anzi, i macedoni si sono comportati tutti molto cortesemente, per non dire empatici. Ce ne è di gente in gamba nel mondo ed ovviamente anche in Makedonia!
Mi faccio solo rabbia quando non riesco a controllare il mio istinto o le mie paure.  Divento nervosa e mi angustio. Mi metto in un circolo di pensieri ed immagini che mi intrappolano in un'angoscia profonda, dovuta appunto ai pregiudizi che a volte, non volendo ed inconsciamente, ci costruiamo...o alle raccomandazioni che ci fanno coloro che si preoccupano per noi ma che spesso sanno poco e nulla su certi temi.
Ieri sera siamo rimaste in hotel, Irene poverina ha dovuto lavorare per il giornale. Mi piace viaggiare con lei perchè è piu temeraria di me ( e a volte 'sta cosa mi fa un po' rabbia, pero). Mi diverto con lei ed apprendo un sacco. È vero pero che a volte mi è mancata Marta ed il resto della ciurma. Forse con loro avrei riso di piu. Adoro letteralmente Irene, ma forse ha perso il suo lato piu infantile, piu bambino. Forse è questo, è meno bambina di quanto non lo siamo noi altre. Adoro scoppiare a ridere per delle semplici cazzate, l'essere spensierata ed il non farsi problemi sul da farsi, senza ansia nè fretta. Magari è vero quello che dicono di noi petardas, siamo troppo happy a volte!
Questa volta pero il viaggio del passaggio dalla frontiera della Makedonia alla Bulgaria me lo sono proprio goduto. Ovviamente non ho preso pasticche nè cose di questo genere, quindi sono state 6 ore sveglia. Ho potuto vedere il paesaggio, case,  montagne, kili di nebbia e grigio, macchine sgangherate e torrenti montagnosi. Ho fatto amicizia con l'autista, un uomo sui 30-40 anni macedone e troppo buono. Era bello alto, un armadio ma come ha giustamente detto Irene è "un cucciolone", il tipico burbero che, per l'aspetto fisico da macigno, sembra un cattivone ma che poi invece è un pezzo di pane. Quindi non solo ha cercato di attaccare conversazione non si sa in che lingua (non parlava una minchia di inglese ed io non parlo una parola   di macedone), ma mi ha pure invitata a sedermi accanto a lui come co-piloto per tutto il viaggio, permettendomi quindi di vedere meglio il paesaggio ed ovviamente scattare fotografie a non finire.
Alla frontiera non ci hanno fatto storie, ma ci abbiamo messo una cifra di tempo. Durante il viaggio ho pure sognato ad occhi aperti....di nuovo certi occhi che non  mi lasciano in pace manco nei Balcani! E che cavolo!
Comunque questo viaggio ci voleva proprio, a parte il freddo e la nebbia che stiamo prendendo (davvero troppa), avevo bisogno di mettere a fuoco certe cose e capire che devo continuare a lavorare su certi punti del mio carattere che continua a provocarmi degli squilibri emotivi non indifferenti....per non parlare poi della faccia che ho fatto questa mattina quando mi sono resa conto che ieri eravamo a 15Km dal Kosovo e che Skopje ha i principali passi fronterizi verso Pristina e Prizen, rispettivamente a 25Km e 40 Km. A Irene l'ammazzo prima o poi!

lunes, 12 de diciembre de 2011

Indie hasta en Skopje

Skopje, Macedonia
12-12-11
Alla fine siamo venute a Skopje. Non è poi cosi male, anzi. Non so perchè ma sembra molto piu avanzata di Sofia. Tra bulgari e macedoni non scorre buon sangue, gli uni parlano male degli altri e viceversa.
È grigia  questa citta, vecchia e decadente, sporca magari no, pero è triste.
Anche Parigi è grigia d'inverno pero è allegra invece qui il grigio lo respiri, ti circonda...c'è anche questa nebbiolina costante nell'aria che t'abbraccia e non ti molla...
La genete è brutta, dimostra spesso piu anni di quanto non abbia, pero i macedoni sono educati e gentili. Ci sono molti mussulmani, questo si...ci scambiano per turche a me e a Irene, non so perchè.
Sembra che il tempo si sia fermato, anche se osservando bene, questo popolo sembra stare meglio dei loro vicini bulgari. Hanno macchine migliori, un sacco di negozi e costruiscono un sacco.Ce l'hanno con la Grecia, non hanno neppure tutti i torti, quindi stanno cercando di tiraresu per lo meno il centro della citta, costruiscono a screzio edifici e nuovi monumenti, toccando le fibre e le palle dei vicini greci.
Vogliono entrare in Europa e penso che economicamente presto ce la faranno, hanno piu credenziali di paesi che sono gia da vari anni nell'Unione ma che stanno indietro anni luce dallo standart.
Mi sono ricreduta, alla fine questo paese non sembra poi troppo pericoloso.È un po' bruttino ma su questo non possiamo farci nulla. Anche il passaggio alla frontiera con la Bulgaria è stata un'esperienza da ricordare. Non me ne sono quasi accorta a dirla tutta, visto che per paura delle curve e del mal di macchina, mi sono impasticcata ed ho dormito quasi tutto il tragitto di quasi sei ore. Se non fosse per due o tre volte in cui mi sono svegliata ed ho sbirciato un po' fuori dal finestrino e poi al controllo passaporti, è come se mi avessero teletrasportato da Sofia a Skopje. Il paesaggio era di montagna, colori autonnali, tanti giallo, marrone, arancione, mattone e grigio. Il grigio non manca mai, tra l'asfalto, il cielo e la nebbia c'è sempre.
Anche con Irene l'atmosfera si è rilassata :) c'è stato un momento di tensione questo pomeriggio pero adesso è tutto ok. Tra l'eccitazione per il viaggio, la voglia d'avventura e qualche mio timore abbiamo avuto la nostra prima discussione. È rigita, non se ne rende conto purtroppo, ma a volte lo è. Se non è bianco è nero.
...sorprendente anche questa musica indie e rock anni '80-'90 che stanno passando nella sala ristorante dell'hotel. Ahjaja...indie everywhere! Ole!




viernes, 9 de diciembre de 2011

T2-Barcelona (de nuevo)

4.20 am
Al cabo de casi diez dias vuelvo a encontrarme en el apto. de Barcelona, esta vez sola, por fin. De nuevo a punto de empezar un viaje, con muchas ilusiones y cinco caras que se confunden en mi mirada. Que nervios los de anoche! Me daba cosita quedarme a dormir en el apto., solita. Pero luego la noche ha trascurrido tranquila, sin mas y yo vuelvo a respirarme. Me he despertado esta madrugada, sola, tumbada en unos asientos vacios, con toda mi fuerza. Sigo siendo yo, aunque a veces lo dude y me pregunte donde me he perdido, donde me he quedado.
Parece raro pero el hecho de haberme instalado hace unos anos en Mallorca, haberme rodeado de buenos amigos que siempre estan y acomodado en una vida que a menudo me parece demasiado facil, me hace dudar. Empiezo a dudar de si sigo siendo yo, fuerte, retorcida e instable...me pongo pruebas, trampas y me regalo trofeos...como este desayuno de croissant con leche y un yogurt rosa, que parece un poco toxico y que de natural tiene solo la etiqueta.
Anoche me sentia arropada, estaba en casa con Martica, Mar y Carmina, me hacian fuerte, me daban seguridad y animo porque les habia dicho que estaba nerviosa por el viaje. Estoy muy afortunada por tenerlas a mi lado y a Clara, Concha, Martin y al resto tambien.
Me acuerdo de Simon. Siempre esta cuando le necesito y yo tambien estoy para lo que le haga falta. Sonrio y me llena de gracia lo que nos ha pasado. Es mi pasado en mi presente, pero no ese tipo de pasado chungo, que te gustaria enterrar, sino lo contrario. Esto es bastante raro. La mayoria de las veces la gente no mantiene sus cuentas abiertas con su pasado, cuentas que cuesta cerrar y saldar definitivamente. Pero entre nosotros todo esta mas que cerrado pero a la vez abierto y nos gusta asi. Nada desagradable se ha salvado y la sinceridad de nuestra amistad ha ganado a los errores que cada uno pudo cometir. Igual, estamos compensando todos esos errores. Me gusta pensar de tenerle como amigo, estemos donde estemos. Me gustaria hablar con el en este momento. Me gustaria romperle a llorar y recibir su cunsuelo y paciencia. Me comen las dudas esta manana. Me reafirmo en Barna pero a la vez vuelvo a perderme.
Tengo ganas de abrazar a mi padre. Vine para pasar unos dias con el y ni se lo he dicho que habria ido a Roma para verle. Que desastre! Me gustaria contarle mis inquietudes aunque se que no les entenderia, me gustaria recuperar el tiempo perdido, pero a veces pienso que es demasiado tarde.
Me gustaria poder verme desde una ventanda del futuro: ver si conseguire encontrar a mi companero de viaje, ver si finalmente tendre a un hijo y si sere capaz de ser una buena madre. Me gustaria que mi futuro me desvelara el nombre de la cuidad donde vivire de adulta...digo adulta, porque todavia tengo la sensacion de tener 16 o 18 anos. No quiero creer que he llegado ya a los treinta y no haya aprendido o entendido el esencial...
Se confunden en mis suenos las miradas de mis ultimos amores. Ojos pequenos y vivos por un lado, ojitos azules y vivaces por otro, ademas de ojos siniestros que parecian trasparentes pero que no lo eran. Sonrisas beffardas y sinceras. Labios casi siempre finos y rosas. Pieles claras y tatuajes grises. Scherzi del destino che rallegrano un giorno o tre notti...
La terminal empieza a animarse. Ya se veen mas pasajeros en transito pupulando por las tiendas cerradas y bares poco acojedores. Los primeros vuelos empiezan a embarcar. El mio de vuelo es el primer vuelo del dia en todo el aeropuerto.
Barna es Barna. Roma es mi Roma. Mallorca es mi isla...y esta es vida y el resto son chorradas.

martes, 6 de diciembre de 2011

escondo mi voz por hacerlo a mi manera

aizzo una bandiera, la mia e di nessun'altro. una bandiera bianca, icono dello stato d'animo in cui vivo da qualche settimana. una pace interiore di cui avevo davvero bisogno. non voglio alti e bassi, nè emozioni. uno stato di pacatezza incredibile che sicuro svanirà con la luna crescenete e che poi si mangerà la luna piena.
degli occhi che incrocio due volte in due notti fatte di musica e confusione. due occhi profondi che mi riportano verso madrid, verso qualcuno che sta molto più in là della cima della lista, dove pochi possono adagiarsi, come seduti su un ciglio di un tetto, tranquilli, fumando una sigaretta, dove niente ti tocca e tutto contempli. dove guardi il resto del mondo con serenità, consapevole che non c'è paragone che regga, perchè poco può essere così speciale come quei momenti nell'isola. intoccabile e sorridente ti vedo da qua giù, sui tetti madrilegni. senza volere ti cerco nella moltitudine di camice a quadri, occhiali progre e barbe chiare. jah! e sorrido.
è vero che ci sono cose che non puoi controllare, che la vita es un boomerang e che la legge del karma non si smentisce mai. è così, non ci puoi fare proprio nulla e da una parteè anche bello e giusto. ti rivedo dopo mesi in cui sembrava impossibile coincidere ma poi capisco che se non ci si è beccati un motivo c'è. forse vedo il perchè e magari riesco anche a capirlo, visto che in una realtà paralela io sono anche l'altro che non vuole capire che è meglio di no. forse no. è una sega mentale, la tua, non la mia. quella che ha interrotto il disco e che ha disegnato una smorfia sul mio sorriso. alla fine sono semplici supposizioni di una mattina di ponte, dopo aver fatto una colazione potente e steso una lavatrice. che allegria danno gli strokes a mezzogiorno.

martes, 29 de noviembre de 2011

And you know it doesn't come easy

Quando sólo la música riesce a portarti su un'altro pianeta, quando ti regali una notte solo per te, seduta per terra sul tappetone, rilassata ed affamata.
Quando hai avuto una giornataccia, ti sei svegliata due ore prima del solito per arrivare in ufficio prima degli altri perchè hai un casino di cose da sbrigare.
Quando gli amici ti invitano a scendere e prenderti una birra con loro, ma l'unica cosa che ti va è stare sola soletta in casa facendo le tue cose.
Quando senti che qualcosa si è destabilizzato, qualcosa ti sfugge dalle mani, magari il sonno o le parole.
Quando vorresti di nuovo il calore ma sotto sotto non vedi l'ora che faccia un bel freddo.
Quando ti spari una trentina di video di cantanti che non conosci perchè cerchi disperatamente della musica nuova.
Quando scopri una band nuova ed ascolti il suo CD troppe volte di seguito.
...
Ci sono giornate di tutti i tipi, pensieri di ogni specie.Mi sento oscura oggi, magari è troppo il rock di questa sera.

lunes, 21 de noviembre de 2011

Coming down and up

Esto es como un columpio, peligroso y asesino. No hay un día en que no tenga una sola emoción, siempre en una constante marea, un "andirivieni" que tal vez no me lleva a ningún lugar.
Han sido unos días bonitos, intensos y contradictorios pero llenos de profundidad. Como llegaste, te fuiste, despacito, silencioso, discreto y amable. Me alegro haberte conocido, tan inesperadamente pero a la vez tan sorprendentemente. Esto no me lo iba a imaginar ni yo, como pasó, lo rápido que fue y la intensidad que me dejaste. Me llenaste en pocos días de ilusiones, emociones, preguntas...algo muy especial que no me pasaba desde hace años.
Puede que todo lo demás que haya pasado en estos meses, me iba preparando para poder valorar lo que vivimos en estos pocos días. Quizás de la misma manera, me has estado preparando para algo que hoy no puedo ni ver ni entender. No olvidaré esas noches, ni esos besos, ni esas miradas y esas sensaciones de conocernos desde siempre y ser las dos partes complementarias del mismo conjunto. Gracias por haberte cruzado conmigo en tus días en la isla, me has hecho recordar cosas que había olvidado, me has dejado ver todo lo que puede ser, si queremos.
Posiblemente no nos volveremos a ver jamás en este mundo pero siempre llevaré conmigo esa dulzura y premura con que elegiste hacer las cosas. Llevo conmigo tu fuerza, atención y blancura (de alma y no sólo), que mezclada con el gris de tus tatuajes me han sabido llevar muy muy lejos de este mundo.
Los encuentros más bonitos son los que pasan cuando menos te lo esperas.

martes, 15 de noviembre de 2011

Pelotazo

Merda. Questo sì che non te lo aspettavi. Arriva dal nulla e sembra esserci stato da sempre. Ti ha restituito ciò che pensavi aver perso, ha tolto una specie di tappo che non faceva fluire nè passione, nè fantasia, nè dolcezza nè profondità.
Quattro ore troppo intense, in cui ti sembra di essere stata lontana anni luce, su un altro pianeta, trasportata in un'altra dimensione dove non esisteva altro che tu, lui, quei baci, quelle carezze e quell'intensa connessione che non sai spiegare ma che hai provato pochissime volte.
Come si fa a spiegare una sensazione di questo genere? Cerchi di razionalizzarla ma niente, non riesci a trovare le parole, nè giuste nè normali...semplicemente sembrano non esistere.
È come se un gancio si ti inficcasse nello sterno e senza farti male ti muove e ti trascina da un lato all' altro, ti stringe verso di sè, mantenendoti vicina, quasi glieli mangi quegli occhi....
Toccare una pelle ed avere la sensazione di averla accarezzata sempre, di conoscerla come se fosse tua, sapere dove toccarla e come. Baciare dei baci che sembrano essere stati sempre sulle tue labbra, respirarlo per poter respirare ossigeno, respirare la sua pelle per saperla riconoscere e a la vez sentirla...
Come è possibile che senza quasi conoscersi ci si possa connettere tanto intimamente, vivere istanti in cui senti di essere una parte del suo essere e di avere trovato una parte del tuo di essere che non sapevi neppure che esistesse?
Tutto fluisce così  naturalmente, così genuino e spontaneo, così intenso e comunque eccitante. Ti sorprende la inspiegabile dolcezza e la delicatezza di movimenti, baci e carezze (anche se contemporaneamente elettrici e passionali) di questo qualcuno che quasi non conosci...Ti tremano le viscere dentro a causa di tanta passione e soprattutto di tanta compenetrazione...
Come se quei corpi vincessero la gravità, perchè non riesci a controllarli, a controllarti...loro vincono tutti....buscame un sitio, encuentra-me un rato que yo voy corriendo...

viernes, 4 de noviembre de 2011

Qué difícil es ser piratas

...y...¿ahora qué?...cómo salgo de esto? qué pasará ahora? Querías preguntas, pues ya las tienes, querías la bici, pues ahora ponte a andar. Querías respuestas o señales, pues ahora ponte a escucharlas y a interpretarlos.
Todo llega cuando menos te lo esperas o igual cuánto más lo busques...Sólo sé que esa no soy yo, acojonada, eso sí, porque quizás sea pronto, demasiado pronto...¿y si la cago?
No estoy preparada para nada, justo ahora que me llaman otros cielos y otros aires...ni sospechaba eso...igual es que tenía que pasar y punto, puede que este reto sea la respuesta o pregunta que necesitaba, la que iba buscando escandalosamente.
Me pongo radical. Me borro del facebook, casi mejor. Te borro de facebook, seguro que para mi es mejor. Pero sigues pululando por mi cabeza y no quiero. No he entendido nada de lo que ha pasado y da igual. Al final las cosas son o no son. Tristemente admito a mi misma que tú no eres.
Pero sigo preguntándome ¿y ahora qué?
Cuando el juego se hace duro, los duros empiezan a bailar.
¿O era a jugar?

domingo, 30 de octubre de 2011

Ni siento ni padezco

¿Qué es lo que tiene Madrid? Igual es esa frenesís y caos que albergan en las grandes ciudades.
Laviapiés mola. Vicky y su ambiente me molan. Callejear por mi antiguo barrio y ver a unos amigos de siempre (algunos de ellos por lo menos) también mola.
Igual es ese río de gente descompuesto y desordenado de las calles de Fuencarral o de La Latina el sábado por la noche, igual es un río de ideas y consideraciones, de entusiasmo y de alegría...
Ese arte que sigue ahí latente, casi durmiendo pero siempre y constantemente presente...que a veces se hace echar de menos.
Esas luces y esos sonidos, esos cruces peatonales enormes y atascados o ese Thai de Lavapiés tan barato y a la vez soleado.
Esas cañitas y esos gatos verdes o esos locales underground y algo clandestinos o esos Vivos que mucho quiero y ... los míos que siguen siendo míos y a la vez de otros...
Madre mía qué peligro. Madre mía qué riesgo...
Me voy a Madrid y me empapo de su arte, de su música, de sus obras literarias y teatrales...Nunca he tenido a tantos Juanes tan cerca y tantas Doñas Inés tan buenas a mi lado.
No quiero uno de esos Juanes, sí todos los que haya en el mundo, uno para cada noche y tres para cada amanecer.
"Esta noche las nubes son de fumo, la arena es la ceniza de la rama que me fumo..."
Igual es que no he fumado nada durante todo el fin de semana, igual me obstino a encontrar alguna respuesta en una isla que ya no tiene ni preguntas para mi.
Realmente ya van tres veces que he intentado irme y siempre ha habido algo que retuvo o que me ataba a un muelle que no tiene ni amarres ni barco...
Si fueron otras las calles que me llaman, si fueran otros los cielos y los luceros que quiero respirar...si esta isla no fuer mi lugar, ni este mi trabajo ni esta mi vida...
Si todo fuese una trampa y no me doy cuenta, si sólo haría falta esconder los dados y tirar las fichas al suelo. Igual yo sería otra cosa...mis palabras serían otras, mis miradas serían diferentes, mis inquetudines menos intensas o más violentas....
Me emociono el alma pero mi espíritu padece.

jueves, 27 de octubre de 2011

Mi coco

Mi coco no funciona. Lleva unos días muy raros. Intento desenchufar de todos mis pensamientos y no lo consigo. Sigo agobiándome por nada, por cosas que no deberían tener importancia, por personas que igual es mejor tener lejos de mi.
Intento borrar todo, nº de teléfonos, e-mails, gente del facebook, el puto facebook...me digo que puedo borrarlo todo pero no es lo que quiero. No entiendo por qué coño no hago que recordar ciertos momentos y ciertas palabras de un alguien que no existe casi.
¿Si casi no te le conozco, por qué coño tienes que estar tan presente en mi cabeza, si ha pasado casi un mes...me vuelve rabiosa este tema. Me gustaría tenerle aquí en frente y darle una paliza, para despertarlo, para decirle que el tiempo vuela y el pasado no vuelve, que las ocasiones casi nunca regresan...que si no lo coge ya, pronto ya no habrá nada de coger...y que no se puede ir así por la vida.
Jolín...vuelvo a estar en mi bucle...una niebla hecha de buen rock, de sus ojos tan bonitos y de su boca tan dulce...de unas palabras que sólo pueden hacerme sonreír por dentro...y de un perfume que se me ha quedado en la habitación y entre las sábanas.
Ah...si sólo pudiese librarme de tu presencia dándome una ducha o igual una paliza...ni los porros me relajan...Igual tampoco me quiero estropear mi viaje a Madrid, lo tengo claro. Que este estado "demenziale" se acabe pronto, que las callecitas de La Latina y unas cañitas peninsulares me devuelvan a mi misma, que el teatro y su poesía me alegren de nuevo...Si ya lo sé que con Viky se me pasa todo...así que igual es mejor que deje de escribir jilipolleses.
Pero eso sí, lo tengo que soltar, ya no me lo puedo guardar por dentro...¡qué desengaño, madre mía! De principito que parecía, ha vuelto a ser la ranita que no conocía...igual estoy un poco harta de ranas y princesas...
Voy a por un porro. Mejor.

miércoles, 12 de octubre de 2011

Magia electrhormonal

Aún quedan vicios por perfeccionar en los días raros, como el de hoy y la noche de ayer. ¿Qué pasa cuando los destapamos en la intimidad con la punta del zapato o con un sujetador de encaje verde? Qué pasa cuando nos abrimos despacio y dejamos salir todo? Producimos una tormenta, un río impetuoso que todo derrumba e inunda.

Hay noches que ni las copas ni los cigarros te sacan de tu bucle. Hay noches que te sientes como un extraterrestre aislado de todo y todos, en un bar lleno de gente y de humo y música. Todo se hace eco, las voces y las risas de los demás…pero tú estás en otro planeta.

Nos quedan muchos más regalos por abrir, monedas que al girar descubren un perfil, paredes que al derrumbarlas seguro esconden sorpresas…¿Quieres que te cuente de mis ruinas y mis espinas, de mis medallas y de mis arañazos? Tengo polvo en mi herida y a veces todavía me quema. Ya no duele pero pica.

Anoche no pude buscar un disfraz pero tampoco pude ser yo, no hubo ni antifaz ni vestido que me sentara bien así que simplemente me fui. ¿A qué sirve estar sin ser? No me callo, ni me río y bebo. Respirar hondo y andar en la oscuridad por las calles de una ciudad que te atrapa y a la vez te consuela. Si fuera Madrid o Barcelona o Londres o Roma, sus sonidos y sus colores te enloquecerían, sería fácil encontrar a personajes perdidos en sus nubes y humos y jugar con ellos.

Soy un poco bruja, lo sé. Nunca me equivoco aunque sin saberlo con certidumbre. Ojala no acertara tan a menudo. Ciertas cosas se sienten por dentro aunque no se hayan ni vivido, porque son de otros, se saben sin haberlas oído ni visto. Entonces no estaba solo, alguien había…no sé cuánto ni cómo…pero eso no encajaba.

Deslumbrante es tener conciencia de que es como pensabas. Asombrante es la abertura que tienes hacia el mundo y los demás, aunque digas que ya no puedes…Todo sale y todo entra en ti, tus entrañas no pueden retener tanta energía porque si no te pararías, ese respirar profundo y redondo es lo que te hace vivir rendida a lo que eres.

sábado, 8 de octubre de 2011

What a life!

Es cierto, los porros me sientan bien. Y también los días como los de hoy y las noches como las de ayer.
Todo se fue en un momento y ya no volverá. De repente me siento de nuevo, de repente me noto, me respiro y me miro.
La tempestad ha pasado y el aire huele a nuevo y a fresco. Mi boca respira la vida y la alegría aloja en mi ser.
È come uscire da un sogno, da un letargo che è durato fin troppo. Mi sento come se fossi crollata sul divano o su una poltrona di un cinema, mentre vedi un film insopportable, una flemma...
E all'improvviso riapri gli occhi e respiri. Tutto ciò che ti circonda è nuevo e bello. Spazio ed emozioni in un unico vortice, una turbina a cui non restisti e solo per lasciarti andare un po' al suo movimento, ti senti bene. Davvero.

jueves, 6 de octubre de 2011

Súbete a tus nubes

A veces tus ojos siguen apareciendome en un espejo e en una pantalla, no quiero pero les veo.
Sigue ese mar intenso y negro que me cautivó este verano.
No me gusta pensar esto pero es así. Me gustaría borrar ese negro y esa profundidad, pero parece que ningún borrador funcione... es es que el negro de tus ojos es indeleble?
Temblé al besar tus labios, se me salía la sangre por las venas al simple rozar con tu piel.
Una scossa improvvisa, ma profondamente desiderata, qualcosa d'incontrollabile che com'è nato, s'è sfumato.
Sicuramente no estaba yo para juegos en ese momento, seguramente neppure pronta per conoscerti meglio davvero.
Llevo meses intentando recomponer mi vida, retomando el control de mi ser...pero siguo buscando mi lucero, porque a tiemblas no puedo.

domingo, 18 de septiembre de 2011

What I talk about when I talk about running

Pues eso. No me lo olvidaré en mi puta vida. Lo que viví ayer no sé bien cómo definirlo. Especial, es poco. Increíble, tampoco me vale. Busco otro adjetivo y no lo encuentro. Decir que ha sido fuerte es limitativo, "off limit" ... quizás, pero tampoco me convence.
Una de esas experiencia que llevaré siempre conmigo, que sin entender bien cómo, te devuelve a la vida y a la vez te ilumina. Te deslumbra el alma, te hace encontrar, te hace conocer, te hace entender y descubrir. A la vez te parte por el medio, te dobla y te hace sangrar.
Sorprenderte por el nivel de aguante que tienes, orgullecerte por lo irónico que has aprendido a tomarte la vida, enamorarte de la noche y de sus sonidos, calmarte con los sonidos del bosque y su aire fresquito.
Mirar como si fuera la primera vez cada piedra que se cruza por tu camino, cada escalón, cada hoja y rama...cada célula del universo es parte de ti y tu de él. Tener conciencia de que no te pasará nada, porque en una noche así todo puede pasar pero nada te va a hacer daño real, al contrario, tanto dolor sólo puede hacerte renacer.
The thoughts that occur to me while I'm running are like clouds in the sky...clouds of all different sizes. They come and they go, while the sky remains the same sky as always. Clouds are mere guests in the sky that pass away and vanish..the sky both existes and doesn't exist...

jueves, 8 de septiembre de 2011

una CALAdita

Forse un eremita. Un essere solitario perso nei suoi dilemmi e debolezze. Voglia di sabbia e stelle e buio. Abbracciata dall'oscurità della notte sotto un cielo stella e amenizato dal vento tra gli alberi. Vedere l'orizzionte e l'inifto, un'alba vera ed aria fresca.
Il passato che no si riesce a seppellire o dimenticare. Un vortige di pensiere ed emozioni che ti soffoca.
Voglia di andare lontano lontano, ma contemporaneamente essere qui dove tutto comincia e tutto finisce.

lunes, 25 de julio de 2011

Quando il passato non passa

È strano come a volte pensiamo di avere girato pagina, cambiato di libro e invece quando meno ce lo aspettiamo, ci ritroviamo il passato più presente che mai...e non sappiamo come fare per scacciarlo via, per rinchiuderlo di nuovo in un baule, lontano dagli occhi e lontano dal cuore...
Basta un niente per farci tremare di nuovo, farci barcollare dalle fondamenta, mandarci in confusione o semplicemente rattristire...
Questa sera è una di quelle serate in cui vorresti essere dall'altra parte del mondo, lontano dal tuo passato e dal tuo presente parallelo...perchè in fondo non sai neppure come chiarmarlo, perchè comunque presente non è, ma sì è reale...
Come si fa senza una bacchetta a scacciare i pensieri più scuri e dissolvere questo velo di tristezza che ti stringe lo stomaco e ti irrigidisce l'espressione del volto?
Forse il secreto è avere pazienza e con un pizzico di freddenza, passarci per questo bosco di emozioni grige ed insicurezze, magari è proprio questo il processo di superamento dei propri limiti e del passato stesso che prima o poi sicuramente si stancherà di ripresentarsi davanti con il suo sorriso cinico e beffardo!

martes, 14 de junio de 2011

Más me las pongo y más me gustan

Eso es. Es como si algo en mi se hubiera roto, algo muy adentro, en mis extrañas, algo visceral, algo existencial...El corazón se ha cerrado, la boca también. Nada sale de aquí dentro...muchas olas revueltas, muchas palabras no dichas pero tampoco la espuma sale, ni de la nariz, de las orejas y ni del culo.
En mis Nubes, unas nubes verdes y grises que velan una noche hecha de voces bellas y sugestivas que llegan desde otras Nubes, las de Radio 3, una noche de poesía y verdades...Melodías humanas y trascendentales que acompañan mi respirar, mis confusiones, mis malencolias...
Todo vuelve a subir y bajar, se enrueda entre si, como las notas de un piano..."Piano, vai piano", le decía yo...Suave come los dedos de Ludovico Einaudi mientras toca su teclado...mientras acaricia la vida...ese sentido de plenitud y grandeza...que a veces me abandona y que se hace esperar.
Una terraza en frente de mis ojos y otra terraza se materializa en mi mente...nuestra terraza...y te echo de menos.
Llevas días acompañándome en mis sueños pero también en mis ojos, abiertos y despiertos. Pero no tienes por qué...te pido por favor que me dejes en mis Nubes, en mis suburbios, sola...permíteme reencontrar esa plenitud porque ya me he perdido y no sé cómo salir de aquí.

martes, 19 de abril de 2011

Picante pero sabroso

Un mese è passato e poco più... Settimane intere fatte di intense giornate lavorative, delusioni, allegrie e malinconia. Settimane in cui il lavoro è l'unica cosa positiva, l'unico elemento che ti aiuta a non pensare e mantenere la mente occupata, lontana da un vortice pericoloso e triste. Settimane in cui gli amici sbagliano e non chiedono scusa, ma continuano ad esserci. Settimane di rabbia ed intensa malinconia. Settimane piene di momenti confusi, tristotti, piagniucolosi, arrabbiati...senza speranza.
A cosa serve volver parlare quando l'interlocutore sembra non essere interessanto o distratto o scocciato? A cosa serve avere bisogno di toccare certi temi, aprirsi a certi sogni e pensieri, cercare di vincere paure ed insicurezze, quando l'altro non mostra interesse alcuno per aprirsi, quando non è semplicemente interessato a parlarti?
A cosa serve correre dietro a qualcuno che sembra solo propenso ad evitarti?
Sognando il sole, il calore, un'acqua di mare freschetta e cristallina...meno male che c'è la primavera...meno male che c'è il bel tempo che è arrivato...meno male che c'è un volo che Giovedì mi porta lontano lontano per qualche giorno, ad un luogo dove spero non mi accompagnino certi pensieri...dove solo esiste colore...

miércoles, 2 de marzo de 2011

Rivoglio in dietro la mia vita

Mannaggia...proprio quando uno stava meglio, arrivano i problemi, le confusioni e la perdizione...già non ci capisco niente...solo sento una rabbia e un'enorme confusione dentro di me...solo vivo la voglia pazza di riavere indietro la mia vecchia vita, il mio lavoro tanto amato e mantenuto con infinita forza ed enerigia, il mio compagno che, per quanto mi sforzi a negarlo, amo ancora con tutto il cuore e non riesco a dimenticare...
Come si rifà un puzzle di 7.000 pezzi con gli occhi chiusi ed il cuore tra le stelle?

domingo, 27 de febrero de 2011

Esto duele

Ci autoinganniamo, non sappiamo fermarci prima di sfracellarci a terra, anche se sapevamo fin dall'inizio cosa sarebbe successo...è colpa del cuore, che è più forte della mente e dalla razionalità. Non ascoltiamo la nostra seconda mente che lo sa tutto e ci conosce. Preferiamo sognare ciò che non può realizzarsi pur di prendere forza e coraggio e chiudere una porta.
Di questo sicuramente si tratta. Non voler chiudere una porta...una porta che è ancora socchiusa e che fa male...una porta che a volte ha voglia di aprirsi ed altre volte solo aspetta un forte colpo di vento per chiudersi definitivamente con un gran rumore.
Di questo si tratta. Di un portazo. Ancora una volta un'illusione, una speranza. Ancora una volta quella sensazione di frustazione ed incomprensione...Ancora una volta quello stare sul bordo del precipizio, quel sentirsi un nulla e privi di qualsiasi valore, niente un niente che non vale neppure una chiamata o un messaggio per avvisare del cambio di programma.
Avevo promesso a me stessa che non avrei permesso a nessuno di rifarmi sentire così...ed ancora tu... una semplice e minima apertura di quella porta, che con un alito di vento non ha fatto che entrare nuovamente quel sentirsi poco e niente...e di nuovo il vuoto.

sábado, 19 de febrero de 2011

Lasciare andare

Imprevesibile
irrangiungibile
...quanto meno me lo aspetto, indicabile
ancora mi vieni in mente te, scavando un solco profondo dentro me, in un'abbraccio mortale ed asfisiante, come tappandomi la bocca e non lasciarmi respirare...troppo indelebile nelle mie molecole...
Irene canta quel sentimento che tengo dentro e che cerco di soffocare ma che incontrollabilmente torna alla superficie
ed una tua mano che mi cerca, una semplice carizia che non si fa comprendere
un batticuore, un'illusione
e di nuovo la realtà davanti a me
e poi il ricordo di piccoli oggetti, cose nostre, piccolezze nostre
enormi macigni su di me,
contro di me
No puedo, semplicemente.

domingo, 6 de febrero de 2011

Lejos, muy lejos

Lejos, muy lejos me quiero ir. Lejos miles de Km de vosotros y de esta isla. Borraros a todos con una goma, cancelaros de mi memoria y de mis recuerdos. Me gustaría despertarme un día y no sentir ni rabia ni desengaño. Me alegro por haberos conocidos por la lección de vida que me habéis dado y que nunca olvidaré, no quiero quitaros de mi pasado pero si, quisiera, borraros de mi presente...
Ocupáis demasiado mis pensamientos, os habéis adueñado de mi imaginación, os habéis convertido en mi obsesión...y no es ni justo ni correcto.
Igual que Madrid, esta isla me está abofeteando y quizás con letras grandes y signos claros, me está gritando con voz alta "vete ya de una vez!"...quizás este sitio ya no es para mi y sólo estoy tardando en reaccionar.
Pero hoy sólo quisiera estar lejos...muy lejos...muy muy lejos de aquí...

sábado, 5 de febrero de 2011

Delusioni

Non si può essere amici al cinquanta per cento, se lo si è, lo si è e punto, incondizionalmente, senza ma e senza se. Questo è ciò che mi hanno inseganto e queste rigue sono per te che oggi mi hai regalato a gratis una delusione grande.
Amica che non sei e che forse non sei mai stata.
Non so se un giorno comprenderai le conseguenze della tua scelta, se un giorno riuscirai a comprendere il mio stato d'animo...questa tristezza che mi abbraccia forte e che non mi lascia riposare...questo senso di desquilibrio e di vuoto, di rabbia e di sconforso.
Non posso più contare su di te. Non posso più aprirmi con te. Non posso più raccontarmi con te.

jueves, 6 de enero de 2011

En el bucle

Valeria dice que lo suyo es un caer repetidamente en el mismo error. Meterse en un bucle del cual no se puede salir. Lo mismo me pasa a mi. Con casi treinta tacos, todavía no he aprendido de mis errores, que al final son siempre los mismos. Per questo mi ritrovo finalmente nelle situazioni più ridicole ed imbarazzanti. How can I change?
No tengo ninguna respuesta. Solo un billete de avión que quiero adelantar y la sensación de estar de nuevo en el lugar equivocado.
Mi segunda mente lo sabe y por eso se hace más duro callarla e intentar relajarme y asumir una posición firme.
Pero hay que ver el vaso medio lleno, así que no voy a perder la confianza en esta buena onda, en las energías positivas que me han acompañado en todas estas fiestas. He ganado dinero jugando a las cartas, cosa que nunca suele ocurrir, tengo una entrevista la próxima semana, que por un lado me alegra y por otro me hace dudar.
Y sobre todo, continuo ad avere quel chiodo fisso e quella strana e maledetta inquietudine di essere sempre di passaggio in un posto e mai il pensiero di "questo fa per me, qui rimango".