lunes, 19 de diciembre de 2011
'Sto alla frutta
Questo viaggio alla fine è valso la pena. Magari quattro giorni a Sofia sono stati troppi, magari dieci giorni di ferie di seguito possono sembrare eccessivi ma avevo davvero bisogno di staccare la spina, dimenticarmi di HBD e riscoprire la mia amica Irene.
Quest'anno alla fine ci siamo viste spesso e siamo riuscete a condividere molto insieme. Da quanto mi sono trasferita in Spanga, è la prima volta che accade. Faccio bene a non dubitare di lei, l'affetto che ci unisce ed il legame è davvero forte. Ieri ci siamo regalate un pomeriggio totally well - being, quattro ore di Spa e massaggi, coccole fatte di oli profumi e relax presso il Grand Hotel di Sofia. Dopo la tormenta di neve imprevista ed un pranzo mangiato in macchina, dedicarci qualche ora per noi ci stava tutta!
La notte è stata un fiume in piena di chicchere e confidenze infinite, da parte di entrambe. Le domande e le considerazioni di Irene su Eloy mi hanno davvero mandato in tilt. Strano ma non l'ho neppure sognato la scorsa notte, era tanto che non mi ritrovavo a parlare di lui per così tanto tempo di seguito, anzi, era passato molto tempo da l'ultima volta che ho pensato a lui. Rifletto e cerco di capire il punto di vista di Irene sul comportamento di Eloy ed il mio...Non so cosa pensare. Non riesco ad immaginare più l'Eloy che ho amato follemente, non riesco neppure ad immaginarmelo come amico... Irene dice che per lei tutto è rimasto in sospeso tra noi, forse un tabù o un sacco di polevere nascosta dentro le pagine di un libro o sotto un tappeto. Non so cosa stia passando per la testa di Eloy, sinceramente credo che sia ingiusto anche solo perdere del tempo a domandarmelo. Lui ha semplicemente scelto di non essere, di non esistere nella mia nuova vita e questo è tutto.
Magari mi sbaglio ed è come dice Irene. Non ho saputo cogliere l'amo che mi ha lanciato mesi fa', magari non ho saputo vederlo, magari non ho voluto interpretarlo. Non lo so. Però rimane il fatto che ho chiuso sotto chiave i ricordi, immagini, situazioni e parole tanto tempo fa' per smettere di stare male. Adesso riesco a respirare senza sentirmi morire dentro, riesco a dormire senza svegliarmi all'improvviso piangendo a causa di un incubo in cui c'era lui. Riesco finalmente a desiderare un corpo che non sia il suo e sognare con altre labbra ed altre mani.
Barcelona T2 (de nuevo) - 18 Dic. 2011
La terminal 1 y 2 del Prat ya me saben a casa :) con tantas veces que he estado este mes por estos pasillos haciendo tiempo, rellenando horas muertas entre una escala y la otra. Bueno "estoy a la fruta"...me siento totalmente emocional esta tarde noche, con una gana infinita de romper a llorar y a abrazar a Marta. Estoy muy contenta del viaje y sobre todo de haber vuelto.
Me emocioné antes al ver la costa de Barcelona aterrizando en el Prat...ha sido una sensación rara, un sentimiento similar al haber finalmente regresado a casa. España hoy es mi casa, es mi segunda patria...es donde de verdad me siento cómoda, donde puedo ser yo misma...donde me siento protegida y a la vez entendida.
Casi lloro hace media hora cuando todo los pasajeros del avión se pusieron a aplaudir al comandante por lo bueno que había sido el vuelo. Se trataba de un gesto muy estúpido pero me pareció tan sencillo y espontáneo que me hizo emocionar. No sé si son los 30 tacos que se acercan ;) o la luna que está creciendo pero hoy me siento llorona y muy sensible.
jueves, 15 de diciembre de 2011
This fucking fog
Di nuovo a Sofia. Forse sarebbe valsa la pena rientrare oggi invece che ieri da Skopje, perchè alla fine c'era ancora un sacco da visitare in questa Makedonia d'altri tempi.
Sono contenta di essermi convinta ad andare, non è poi cosi pericolosa, bisogna solo fare un po' d'attenzione e non farsi mai ingannare dalle apparenze, nè buone nè cattive.
Maledetti pregiudizi contro popoli sconosciuti, usanze poco comuni e lingue incomprensibili. Di tutta la gente che abbiamo conosciuto in Makedonia, nessuna ha cercato di ingannarci, quindi lo stronzo del tassista di domenica mattina se lo rivedo lo manderei a quel paese, ci sara lui tricky! Anzi, i macedoni si sono comportati tutti molto cortesemente, per non dire empatici. Ce ne è di gente in gamba nel mondo ed ovviamente anche in Makedonia!
Mi faccio solo rabbia quando non riesco a controllare il mio istinto o le mie paure. Divento nervosa e mi angustio. Mi metto in un circolo di pensieri ed immagini che mi intrappolano in un'angoscia profonda, dovuta appunto ai pregiudizi che a volte, non volendo ed inconsciamente, ci costruiamo...o alle raccomandazioni che ci fanno coloro che si preoccupano per noi ma che spesso sanno poco e nulla su certi temi.
Ieri sera siamo rimaste in hotel, Irene poverina ha dovuto lavorare per il giornale. Mi piace viaggiare con lei perchè è piu temeraria di me ( e a volte 'sta cosa mi fa un po' rabbia, pero). Mi diverto con lei ed apprendo un sacco. È vero pero che a volte mi è mancata Marta ed il resto della ciurma. Forse con loro avrei riso di piu. Adoro letteralmente Irene, ma forse ha perso il suo lato piu infantile, piu bambino. Forse è questo, è meno bambina di quanto non lo siamo noi altre. Adoro scoppiare a ridere per delle semplici cazzate, l'essere spensierata ed il non farsi problemi sul da farsi, senza ansia nè fretta. Magari è vero quello che dicono di noi petardas, siamo troppo happy a volte!
Questa volta pero il viaggio del passaggio dalla frontiera della Makedonia alla Bulgaria me lo sono proprio goduto. Ovviamente non ho preso pasticche nè cose di questo genere, quindi sono state 6 ore sveglia. Ho potuto vedere il paesaggio, case, montagne, kili di nebbia e grigio, macchine sgangherate e torrenti montagnosi. Ho fatto amicizia con l'autista, un uomo sui 30-40 anni macedone e troppo buono. Era bello alto, un armadio ma come ha giustamente detto Irene è "un cucciolone", il tipico burbero che, per l'aspetto fisico da macigno, sembra un cattivone ma che poi invece è un pezzo di pane. Quindi non solo ha cercato di attaccare conversazione non si sa in che lingua (non parlava una minchia di inglese ed io non parlo una parola di macedone), ma mi ha pure invitata a sedermi accanto a lui come co-piloto per tutto il viaggio, permettendomi quindi di vedere meglio il paesaggio ed ovviamente scattare fotografie a non finire.
Alla frontiera non ci hanno fatto storie, ma ci abbiamo messo una cifra di tempo. Durante il viaggio ho pure sognato ad occhi aperti....di nuovo certi occhi che non mi lasciano in pace manco nei Balcani! E che cavolo!
Comunque questo viaggio ci voleva proprio, a parte il freddo e la nebbia che stiamo prendendo (davvero troppa), avevo bisogno di mettere a fuoco certe cose e capire che devo continuare a lavorare su certi punti del mio carattere che continua a provocarmi degli squilibri emotivi non indifferenti....per non parlare poi della faccia che ho fatto questa mattina quando mi sono resa conto che ieri eravamo a 15Km dal Kosovo e che Skopje ha i principali passi fronterizi verso Pristina e Prizen, rispettivamente a 25Km e 40 Km. A Irene l'ammazzo prima o poi!
lunes, 12 de diciembre de 2011
Indie hasta en Skopje
12-12-11
Alla fine siamo venute a Skopje. Non è poi cosi male, anzi. Non so perchè ma sembra molto piu avanzata di Sofia. Tra bulgari e macedoni non scorre buon sangue, gli uni parlano male degli altri e viceversa.
È grigia questa citta, vecchia e decadente, sporca magari no, pero è triste.
Anche Parigi è grigia d'inverno pero è allegra invece qui il grigio lo respiri, ti circonda...c'è anche questa nebbiolina costante nell'aria che t'abbraccia e non ti molla...
La genete è brutta, dimostra spesso piu anni di quanto non abbia, pero i macedoni sono educati e gentili. Ci sono molti mussulmani, questo si...ci scambiano per turche a me e a Irene, non so perchè.
Sembra che il tempo si sia fermato, anche se osservando bene, questo popolo sembra stare meglio dei loro vicini bulgari. Hanno macchine migliori, un sacco di negozi e costruiscono un sacco.Ce l'hanno con la Grecia, non hanno neppure tutti i torti, quindi stanno cercando di tiraresu per lo meno il centro della citta, costruiscono a screzio edifici e nuovi monumenti, toccando le fibre e le palle dei vicini greci.
Vogliono entrare in Europa e penso che economicamente presto ce la faranno, hanno piu credenziali di paesi che sono gia da vari anni nell'Unione ma che stanno indietro anni luce dallo standart.
Mi sono ricreduta, alla fine questo paese non sembra poi troppo pericoloso.È un po' bruttino ma su questo non possiamo farci nulla. Anche il passaggio alla frontiera con la Bulgaria è stata un'esperienza da ricordare. Non me ne sono quasi accorta a dirla tutta, visto che per paura delle curve e del mal di macchina, mi sono impasticcata ed ho dormito quasi tutto il tragitto di quasi sei ore. Se non fosse per due o tre volte in cui mi sono svegliata ed ho sbirciato un po' fuori dal finestrino e poi al controllo passaporti, è come se mi avessero teletrasportato da Sofia a Skopje. Il paesaggio era di montagna, colori autonnali, tanti giallo, marrone, arancione, mattone e grigio. Il grigio non manca mai, tra l'asfalto, il cielo e la nebbia c'è sempre.
Anche con Irene l'atmosfera si è rilassata :) c'è stato un momento di tensione questo pomeriggio pero adesso è tutto ok. Tra l'eccitazione per il viaggio, la voglia d'avventura e qualche mio timore abbiamo avuto la nostra prima discussione. È rigita, non se ne rende conto purtroppo, ma a volte lo è. Se non è bianco è nero.
...sorprendente anche questa musica indie e rock anni '80-'90 che stanno passando nella sala ristorante dell'hotel. Ahjaja...indie everywhere! Ole!
viernes, 9 de diciembre de 2011
T2-Barcelona (de nuevo)
Al cabo de casi diez dias vuelvo a encontrarme en el apto. de Barcelona, esta vez sola, por fin. De nuevo a punto de empezar un viaje, con muchas ilusiones y cinco caras que se confunden en mi mirada. Que nervios los de anoche! Me daba cosita quedarme a dormir en el apto., solita. Pero luego la noche ha trascurrido tranquila, sin mas y yo vuelvo a respirarme. Me he despertado esta madrugada, sola, tumbada en unos asientos vacios, con toda mi fuerza. Sigo siendo yo, aunque a veces lo dude y me pregunte donde me he perdido, donde me he quedado.
Parece raro pero el hecho de haberme instalado hace unos anos en Mallorca, haberme rodeado de buenos amigos que siempre estan y acomodado en una vida que a menudo me parece demasiado facil, me hace dudar. Empiezo a dudar de si sigo siendo yo, fuerte, retorcida e instable...me pongo pruebas, trampas y me regalo trofeos...como este desayuno de croissant con leche y un yogurt rosa, que parece un poco toxico y que de natural tiene solo la etiqueta.
Anoche me sentia arropada, estaba en casa con Martica, Mar y Carmina, me hacian fuerte, me daban seguridad y animo porque les habia dicho que estaba nerviosa por el viaje. Estoy muy afortunada por tenerlas a mi lado y a Clara, Concha, Martin y al resto tambien.
Me acuerdo de Simon. Siempre esta cuando le necesito y yo tambien estoy para lo que le haga falta. Sonrio y me llena de gracia lo que nos ha pasado. Es mi pasado en mi presente, pero no ese tipo de pasado chungo, que te gustaria enterrar, sino lo contrario. Esto es bastante raro. La mayoria de las veces la gente no mantiene sus cuentas abiertas con su pasado, cuentas que cuesta cerrar y saldar definitivamente. Pero entre nosotros todo esta mas que cerrado pero a la vez abierto y nos gusta asi. Nada desagradable se ha salvado y la sinceridad de nuestra amistad ha ganado a los errores que cada uno pudo cometir. Igual, estamos compensando todos esos errores. Me gusta pensar de tenerle como amigo, estemos donde estemos. Me gustaria hablar con el en este momento. Me gustaria romperle a llorar y recibir su cunsuelo y paciencia. Me comen las dudas esta manana. Me reafirmo en Barna pero a la vez vuelvo a perderme.
Tengo ganas de abrazar a mi padre. Vine para pasar unos dias con el y ni se lo he dicho que habria ido a Roma para verle. Que desastre! Me gustaria contarle mis inquietudes aunque se que no les entenderia, me gustaria recuperar el tiempo perdido, pero a veces pienso que es demasiado tarde.
Me gustaria poder verme desde una ventanda del futuro: ver si conseguire encontrar a mi companero de viaje, ver si finalmente tendre a un hijo y si sere capaz de ser una buena madre. Me gustaria que mi futuro me desvelara el nombre de la cuidad donde vivire de adulta...digo adulta, porque todavia tengo la sensacion de tener 16 o 18 anos. No quiero creer que he llegado ya a los treinta y no haya aprendido o entendido el esencial...
Se confunden en mis suenos las miradas de mis ultimos amores. Ojos pequenos y vivos por un lado, ojitos azules y vivaces por otro, ademas de ojos siniestros que parecian trasparentes pero que no lo eran. Sonrisas beffardas y sinceras. Labios casi siempre finos y rosas. Pieles claras y tatuajes grises. Scherzi del destino che rallegrano un giorno o tre notti...
La terminal empieza a animarse. Ya se veen mas pasajeros en transito pupulando por las tiendas cerradas y bares poco acojedores. Los primeros vuelos empiezan a embarcar. El mio de vuelo es el primer vuelo del dia en todo el aeropuerto.
Barna es Barna. Roma es mi Roma. Mallorca es mi isla...y esta es vida y el resto son chorradas.
martes, 6 de diciembre de 2011
escondo mi voz por hacerlo a mi manera
martes, 29 de noviembre de 2011
And you know it doesn't come easy
Quando hai avuto una giornataccia, ti sei svegliata due ore prima del solito per arrivare in ufficio prima degli altri perchè hai un casino di cose da sbrigare.
Quando gli amici ti invitano a scendere e prenderti una birra con loro, ma l'unica cosa che ti va è stare sola soletta in casa facendo le tue cose.
Quando senti che qualcosa si è destabilizzato, qualcosa ti sfugge dalle mani, magari il sonno o le parole.
Quando vorresti di nuovo il calore ma sotto sotto non vedi l'ora che faccia un bel freddo.
Quando ti spari una trentina di video di cantanti che non conosci perchè cerchi disperatamente della musica nuova.
Quando scopri una band nuova ed ascolti il suo CD troppe volte di seguito.
...
Ci sono giornate di tutti i tipi, pensieri di ogni specie.Mi sento oscura oggi, magari è troppo il rock di questa sera.
lunes, 21 de noviembre de 2011
Coming down and up
Han sido unos días bonitos, intensos y contradictorios pero llenos de profundidad. Como llegaste, te fuiste, despacito, silencioso, discreto y amable. Me alegro haberte conocido, tan inesperadamente pero a la vez tan sorprendentemente. Esto no me lo iba a imaginar ni yo, como pasó, lo rápido que fue y la intensidad que me dejaste. Me llenaste en pocos días de ilusiones, emociones, preguntas...algo muy especial que no me pasaba desde hace años.
Puede que todo lo demás que haya pasado en estos meses, me iba preparando para poder valorar lo que vivimos en estos pocos días. Quizás de la misma manera, me has estado preparando para algo que hoy no puedo ni ver ni entender. No olvidaré esas noches, ni esos besos, ni esas miradas y esas sensaciones de conocernos desde siempre y ser las dos partes complementarias del mismo conjunto. Gracias por haberte cruzado conmigo en tus días en la isla, me has hecho recordar cosas que había olvidado, me has dejado ver todo lo que puede ser, si queremos.
Posiblemente no nos volveremos a ver jamás en este mundo pero siempre llevaré conmigo esa dulzura y premura con que elegiste hacer las cosas. Llevo conmigo tu fuerza, atención y blancura (de alma y no sólo), que mezclada con el gris de tus tatuajes me han sabido llevar muy muy lejos de este mundo.
Los encuentros más bonitos son los que pasan cuando menos te lo esperas.
martes, 15 de noviembre de 2011
Pelotazo
Quattro ore troppo intense, in cui ti sembra di essere stata lontana anni luce, su un altro pianeta, trasportata in un'altra dimensione dove non esisteva altro che tu, lui, quei baci, quelle carezze e quell'intensa connessione che non sai spiegare ma che hai provato pochissime volte.
Come si fa a spiegare una sensazione di questo genere? Cerchi di razionalizzarla ma niente, non riesci a trovare le parole, nè giuste nè normali...semplicemente sembrano non esistere.
È come se un gancio si ti inficcasse nello sterno e senza farti male ti muove e ti trascina da un lato all' altro, ti stringe verso di sè, mantenendoti vicina, quasi glieli mangi quegli occhi....
Toccare una pelle ed avere la sensazione di averla accarezzata sempre, di conoscerla come se fosse tua, sapere dove toccarla e come. Baciare dei baci che sembrano essere stati sempre sulle tue labbra, respirarlo per poter respirare ossigeno, respirare la sua pelle per saperla riconoscere e a la vez sentirla...
Come è possibile che senza quasi conoscersi ci si possa connettere tanto intimamente, vivere istanti in cui senti di essere una parte del suo essere e di avere trovato una parte del tuo di essere che non sapevi neppure che esistesse?
Tutto fluisce così naturalmente, così genuino e spontaneo, così intenso e comunque eccitante. Ti sorprende la inspiegabile dolcezza e la delicatezza di movimenti, baci e carezze (anche se contemporaneamente elettrici e passionali) di questo qualcuno che quasi non conosci...Ti tremano le viscere dentro a causa di tanta passione e soprattutto di tanta compenetrazione...
Come se quei corpi vincessero la gravità, perchè non riesci a controllarli, a controllarti...loro vincono tutti....buscame un sitio, encuentra-me un rato que yo voy corriendo...
viernes, 4 de noviembre de 2011
Qué difícil es ser piratas
domingo, 30 de octubre de 2011
Ni siento ni padezco
jueves, 27 de octubre de 2011
Mi coco
miércoles, 12 de octubre de 2011
Magia electrhormonal
Aún quedan vicios por perfeccionar en los días raros, como el de hoy y la noche de ayer. ¿Qué pasa cuando los destapamos en la intimidad con la punta del zapato o con un sujetador de encaje verde? Qué pasa cuando nos abrimos despacio y dejamos salir todo? Producimos una tormenta, un río impetuoso que todo derrumba e inunda.
Hay noches que ni las copas ni los cigarros te sacan de tu bucle. Hay noches que te sientes como un extraterrestre aislado de todo y todos, en un bar lleno de gente y de humo y música. Todo se hace eco, las voces y las risas de los demás…pero tú estás en otro planeta.
Nos quedan muchos más regalos por abrir, monedas que al girar descubren un perfil, paredes que al derrumbarlas seguro esconden sorpresas…¿Quieres que te cuente de mis ruinas y mis espinas, de mis medallas y de mis arañazos? Tengo polvo en mi herida y a veces todavía me quema. Ya no duele pero pica.
Anoche no pude buscar un disfraz pero tampoco pude ser yo, no hubo ni antifaz ni vestido que me sentara bien así que simplemente me fui. ¿A qué sirve estar sin ser? No me callo, ni me río y bebo. Respirar hondo y andar en la oscuridad por las calles de una ciudad que te atrapa y a la vez te consuela. Si fuera Madrid o Barcelona o Londres o Roma, sus sonidos y sus colores te enloquecerían, sería fácil encontrar a personajes perdidos en sus nubes y humos y jugar con ellos.
Soy un poco bruja, lo sé. Nunca me equivoco aunque sin saberlo con certidumbre. Ojala no acertara tan a menudo. Ciertas cosas se sienten por dentro aunque no se hayan ni vivido, porque son de otros, se saben sin haberlas oído ni visto. Entonces no estaba solo, alguien había…no sé cuánto ni cómo…pero eso no encajaba.
Deslumbrante es tener conciencia de que es como pensabas. Asombrante es la abertura que tienes hacia el mundo y los demás, aunque digas que ya no puedes…Todo sale y todo entra en ti, tus entrañas no pueden retener tanta energía porque si no te pararías, ese respirar profundo y redondo es lo que te hace vivir rendida a lo que eres.