degli occhi che incrocio due volte in due notti fatte di musica e confusione. due occhi profondi che mi riportano verso madrid, verso qualcuno che sta molto più in là della cima della lista, dove pochi possono adagiarsi, come seduti su un ciglio di un tetto, tranquilli, fumando una sigaretta, dove niente ti tocca e tutto contempli. dove guardi il resto del mondo con serenità, consapevole che non c'è paragone che regga, perchè poco può essere così speciale come quei momenti nell'isola. intoccabile e sorridente ti vedo da qua giù, sui tetti madrilegni. senza volere ti cerco nella moltitudine di camice a quadri, occhiali progre e barbe chiare. jah! e sorrido.
è vero che ci sono cose che non puoi controllare, che la vita es un boomerang e che la legge del karma non si smentisce mai. è così, non ci puoi fare proprio nulla e da una parteè anche bello e giusto. ti rivedo dopo mesi in cui sembrava impossibile coincidere ma poi capisco che se non ci si è beccati un motivo c'è. forse vedo il perchè e magari riesco anche a capirlo, visto che in una realtà paralela io sono anche l'altro che non vuole capire che è meglio di no. forse no. è una sega mentale, la tua, non la mia. quella che ha interrotto il disco e che ha disegnato una smorfia sul mio sorriso. alla fine sono semplici supposizioni di una mattina di ponte, dopo aver fatto una colazione potente e steso una lavatrice. che allegria danno gli strokes a mezzogiorno.
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